MIGUEL BOSE' TRA 'MITO' E REALTA'

martedì 17 febbraio 2015

Articolo-intervista a Miguel Bosé su 'GRAZIA' di questa settimana

Il giornale on line ci dà un'anticipazione che mi piace inserire in Blog - citando la fonte, ovviamente.






































MIGUEL BOSÉ: «SOLO ORA HO SCOPERTO L’AMORE»

«Arrivato a 58 anni, con quattro figli e una lunga carriera alle spalle, ho smesso di avere fretta», mi dice Miguel Bosé , accogliendomi nella suite di un hotel con vista a 360 gradi su Roma. Tutto, in lui, suggerisce tranquillità, eleganza, sicurezza. Il corpo abbondante, che evidentemente non viene più stremato dalle diete ayurvediche. I modi signorili di chi è cresciuto in mezzo ad artisti e intellettuali come Salvador Dalì, Andy Warhol, Ernest Hemingway. I capelli brizzolati raccolti in una coda. E le risposte ponderate, ironiche, mai banali. Mi domando se nella famosa popstar italo-spagnola che ho davanti sia rimasta una traccia del giovanotto trasgressivo che negli Anni 80, in calzamaglia sexy, irrompeva nel mondo della musica e mandava in delirio le ragazzine. E gli racconto ridendo che c’ero anch’io, esaltata e accalcata in mezzo a tante altre, al suo primo concerto al Palasport di Roma mentre sua madre, l’attrice Lucia Bosé, lo incitava con tutto il fiato che aveva in gola. Il cantante ride a sua volta e mi fa: «Non resta niente di quel periodo. Il fenomeno Miguelito è diventato Miguel. Grazie al suo pragmatismo si è costruito una corazza e ha imparato a vivere. Ma se lo sguinzagli, ne combina ancora di tutti i colori».
Ed è proprio dall’assenza di fretta, mi spiega, che è scaturito il suo nuovo album di inediti Amo, che nella versione incisa per il nostro Paese contiene quattro brani in italiano. Arrangiamenti spettacolari. Testi profondi, spesso autobiografici, dedicati alle emozioni: l’amore, la paura, la solitudine, l’incanto per la natura. «È un disco maturo che ho potuto realizzare dopo essermi liberato dai contratti a lungo termine. Un tempo ero costretto a scrivere le canzoni di corsa negli hotel, tra un tour e l’altro, oggi ci metto il tempo che mi serve. Per questo mi dicono tutti che Amo è il mio prodotto migliore degli ultimi anni». Bosé è in Europa per il lancio del disco, ma non vede l’ora di tornare a casa, a Panama, dove vive in una villa sul mare con la mamma Lucia e i suoi bambini: due coppie di gemelli, Diego e Tadeo di 4 anni, Ivo e Telmo di tre e mezzo, nati da madri surrogate. Mi rivela di amarli alla follia. E non può fare a meno di parlare di loro.

Ha lasciato la Spagna da molto?
«Un paio d’anni. Non ce la facevo più a fare avanti e indietro con l’America 30 volte all’anno. Panama ha una posizione strategica, tra Nord e Sud America, i miei principali mercati discografici. Così riesco a fare i concerti e a tornare spesso dai bambini».

Continua a essere un papà severo?
«Quando hai quattro maschi alfa devi imporre delle regole: se uno trasgredisce, gli altri lo seguono. I miei figli crescono liberi di esprimersi, ma devono rispettare gli orari. Alle sei del mattino siamo tutti in piedi, alle 7.30 si va a scuola, alle 18.30 si cena. E il momento della tavola è sacro. Sono un papà molto amoroso, ma ho preso tardi la decisione di avere dei figli, e di farlo da single: sento la responsabilità di forgiare il loro carattere. Voglio che da grandi siano felici».

Somiglia a suo padre, il torero Luis Miguel Dominguín al quale ha dedicato una canzone del nuovo album?
«Come papà non gli somiglio affatto. Lui non c’era mai. Quando andava a fare le corride in America, stavo anche otto mesi senza vederlo. Io, invece, per i bambini ci sono e ci sarò sempre».

Si sente molto cambiato dalla paternità?
«Avere dei figli non è un’esigenza narcisistica: è l’unico modo che una persona ha per scoprire l’amore».

Scusi, lei non è mai stato innamorato?
«Non credo. Il vero amore è quello che provo oggi per i miei bambini. Mi domando: ma dove lo tenevo nascosto, prima che nascessero?».

Non sente il desiderio di condividere le emozioni della paternità con un’altra persona?
«Ho avuto delle esperienze sentimentali talmente tremende che ora sto bene da solo. E c’è un altro motivo che mi impedisce di formare una famiglia tradizionale: troppe volte, quando una coppia si separa, i figli vengono utilizzati nelle trattative e nei ricatti reciproci. A Diego, Tadeo, Ivo e Telmo non potrà succedere mai. Portano i miei due cognomi, Bosé e Dominguín, e sono soltanto miei».

Lei ha amato delle donne, poi si è definito bisessuale e perfino trisessuale. Come è la sua vita sentimentale?
«Una vita da battitore libero. Le mie storie amorose sono state governate da un’insopprimibile voglia d’indipendenza. La mia libertà viene prima di tutto. Mi sono legato con difficoltà e mai per troppo tempo. Ho capito che non potevo sottrarre energie al lavoro».

Ma si può ridurre l’amore a un motivo di distrazione? 
«Ho avuto delle grandi passioni, non lo nego, ma la musica è sempre stata più importante. La razionalità, in me, ha sempre prevalso sulla parte emotiva».

Si è travestito da donna nei film di Pedro Almodóvar e a ottobre ha baciato il suo chitarrista durante un concerto. Oggi che cos’è per lei la trasgressione?
«La buona educazione, il senso etico, il rispetto dei valori. Tutte cose che non sono più di moda».

Sua madre continua a essere una sua fan?
«Certo, ascolta il mio ultimo disco dalla mattina alla sera. Non ha più i capelli tinti di blu, ma di biondo platino. Ed è una nonna molto affettuosa».

Se pensa alla sua infanzia, ricorda un periodo felice?
«Senza dubbio. Ero tenuto a obbedire, ma la mia famiglia è stata un punto di riferimento che mi ha dato amore e sicurezza, il mio Nord nella ricerca della strada giusta».

Preoccupato di avvicinarsi ai 60 anni?
«Per niente. Ho costruito una carriera stupenda senza essermi alzato una sola mattina pensando che andavo a lavorare. Ho imparato a godere delle piccole cose, a capire l’importanza dei segni. Non ho rimpianti, mi sono fabbricato la vita che volevo e sono felice di mantenere uno spazio nel cuore della gente. Gli sbagli e i dolori li ho dimenticati».

Si sente minacciato dai nuovi fenomeni musicali che esplodono su internet?
«No, bisogna accettare senza paura le nuove regole del mercato e la comunicazione sempre più veloce. I bambini nascono già adattati alle nuove tecnologie».


Miguel mi racconta poi la sua amicizia con Maria De Filippi, con la quale ha collaborato al talent show Amici. «Ha un cuore grande, pulito. Con lei lavorerei tutta la vita». Gli chiedo se ha nostalgia per le ragazzine in deliro per lui. «Oh, quella è stata un’epoca eccessiva e necessaria», risponde con un sorriso. «Avevo un’energia selvaggia, un fuoco che mi ha permesso di diventare il musicista di oggi». Me ne vado contenta perché, tanti anni dopo quel famoso concerto in cui ho rischiato di rimanere schiacciata dalla folla, dietro la popstar ho conosciuto l’uomo Bosé. E i suoi sentimenti, compreso quel senso di “possesso” per i figli che nasce dal grande amore.


18 Febbraio 2015 GRAZIA 08 by GLORIA SATTA

tratto da:
http://www.grazia.it/magazine/interviste/Miguel-Bose-Solo-ora-ho-scoperto-l-amore

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