MIGUEL BOSE' TRA 'MITO' E REALTA'

domenica 2 dicembre 2007

ARTICOLO DA “IL MATTINO”



«Io, come Geldof per il Live Aid del pop latino»


Andrea Spinelli Milano.
Giura di non averci mai creduto. Ed è proprio questo scetticismo smentito a colpi di dischi d’oro e di platino a rendere più straordinario per Miguel Bosè il trionfo dell’ultimo album «Papito».

Dei due milioni di copie vendute, infatti, oltre 160 mila sono state vendute sul mercato italiano che, dopo le epiche stagioni di «Super Superman» e «Olimpic games», sembrava averlo dimenticato. E il concerto con cui il figlio di Lucia Bosé e Luis Dominguin approderà mercoledì al DatchForum di Milano celebra proprio questo feeling ritrovato dopo 13 anni. E ora sfruttato con «Papitour», un cd e un dvd dal vivo registrati in giugno nella caliente cornice della Plaza de toros di Madrid. Nei negozi il 7 dicembre, l’album affianca 18 successi con la complicità di star spagnole come la rossa Olvido Alaska, Rafa Sanchez, Ana Torroja e la sensuale nipote Bimba.

«A Milano chiudo la prima parte del tour, nell’attesa di ripartire in febbraio dal Cile per andare avanti fino a novembre», spiega Miguel tra i velluti di un grande albergo milanese. «Ho cominciato a promuovere questo album in marzo, il primo giorno di vacanza sono riuscito a ritagliarmelo solo il primo novembre. Ma va bene così, anche se, come cantava la Cinquetti, non ho (più) l’età».

Miguel, il risultato è sensazionale visti i tempi che corrono.

«È vero, anche perché l’industria ci ha abituati sempre più a consumare canzoni, piuttosto che ad affezionarci a chi le canta».

Lo show milanese è diverso da quello su dvd?

«Ci sono pezzi in più, tipo ”Bravi ragazzi”, e in meno, quelli legati alla mia carriera spagnola: penso a ”Linda”, che il pubblico madrileno considera una mia canzone, mentre in Italia è celebre nella versione originale dei Pooh».

In quest’annata più che positiva, l’unica delusione gliel'hanno data i Latin Grammy. Era candidato a tre premi e invece s’è trovato davanti il re della bachata militante Juan Luis Guerra, che ha fatto man bassa di riconoscimenti.

«Sono cose che capitano. Non ho un rapporto buonissimo con i ”gringos” del Grammy, che di mercato latino capiscono poco o niente. Lì non vincono i dischi, ma gli investimenti che ci sono dietro. E poi Guerra è un mito che problemi personali hanno tenuto per lungo tempo ai margini del mercato, questo era il suo grande ritorno ed è stato premiato». La Pausini, però, ce l’ha fatta. «È stata bravissima a spendersi senza riserve. Non si è negata a radio e tv, ha fatto un tour di successo con Marc Anthony e Marco Antonio Solis. Quel premio lo merita tutto. Sono felice che abbia accettato di raggiungermi al DatchForum per duettare ”Te amaré”, ma non dispero di avere pure un altro ospite».

Si parla di Eros Ramazzotti, Ricky Martin o Tiziano Ferro.

Ma torniamo alla Pausini: avete altre collaborazioni in programma?

«Laura è nel cast del concertone benefico che sto organizzando. Sarà il Bob Geldof di una specie di Live Aid latino in programma tra Buenos Aires, New York, Madrid, Città del Messico e altre sedi da decidere per raccogliere fondi a favore dell’America Latin Association Solidaridad e finanziare progetti sanitari e scolastici».

Come sarà?

«Nell’arco della stessa giornata si esibiranno Daniela Mercury, Juanes, la Pausini, Caetano Veloso, Manà, Paulina Rubio, Alejandro Sanz, Santana, Rubén Blades, Jennifer Lopez, Veloso, Zucchero, Nek... Ma ci saranno anche ospiti non musicali, come Gabriel Garcia Marquez e Carlos Fuentes. In qualità di responsabile artistico spero tanto di incassare i sì di Ramazzotti, Nek e Ferro. Non mancheranno artisti anglo-americani. Io, ad esempio, canterò con i Rem, Shakira con Bono e Ricky Martin con i Coldplay. E, ancora, Nelly Furtado, Beyoncé, i Police, The Black Eyed Peas, Wyclef Jean, Neil Young, Lenny Kravitz, Alicia Keys, Springsteen, Aerosmith, Annie Lennox, Michael Bublé...».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie,grazie!non so come ringraziare questo blog che visito ogni giorno e che in questi giorni mi ha dato la possibilità di vedere il mio PAPITO!
come ho detto, io miguel lo seguo da poco, da quando è uscito l'album ..
ma ora mi pare di conoscerlo e seguirlo da sempre!
BELLO QUESTO ARTICOLO!bene che si parli di che artista internazionale sia!
grazie mamyta.buonanotte!
w w w papitoooooooo

Anonimo ha detto...

sono rita ho 41 anni, e sono una fan di miguel dal 1978 che lo seguo!!!
ho sempre creduto nella sua bravura, e sono sicura che ancora ci stupira... forza miguel sei grande non è vero che non hai più l eta, sei ancora bello bravo e intelligente come trentanni fa!!!!
ciao Rita