MIGUEL BOSE' TRA 'MITO' E REALTA'

mercoledì 21 novembre 2007

RICORDANDO "SERENO":PARLA MIGUEL BOSE'


"Sereno" significa autorità rispetto a me stesso, a quello che mi circonda, autorità alimentata da anni di navigazione, di successi, di confusione, di ricerche, di dubbi… Mi accorgo che per la prima volta parlo di me nelle mie canzoni:
"Puede che" è una romantica ballata, la storia della clandestinità emozionale;

"Gulliver" è la storia dell'ultimo uomo sulla terra, è una canzone sull'ecologia morale;

"Mirarte" è l'essere innamorato di qualcuna e non stancarti mai di guardarla;

"El hijo del capitan trueno" è la storia della mia vita e della relazione con mio padre, scritta con l'ironia di un uomo di 45 anni nel rispetto però di un cuore di un bambino di otto. Non sono stato come mi volevano, sono stato come ho voluto essere. Volevo essere oceanografo, l'oceano è la vita, puoi combattere contro le sue tormente, conquistarle, dominarle, ma questo non ti fa mai diventare un uomo. Per essere un uomo, bisogna parlare con i suoi delfini, con le balene e capire che la donna è soprattutto, Sirena;

"Te digo amor", finchè non si nominano le cose esse non appaiono.Dopo una vita, sono capace di nominare qualsiasi cosa e di pormi ai suoi piedi, soave, sereno;

"Tic tac" è il parlare dell'inesorabile, di ciò che serenamente si stabilisce come il dolore, la rottura, i patti. Siamo tempo e se comprendiamo questo, siamo;

"Morenamia" parla di una relazione appassionata e speciale che ebbi con una donna e confesso che a volte ho l'impressione di sfiorare pubblicamente la pornografia;

"La noche me gusta" è un canto canaglia, dedicato a tutti quelli che fanno la mia professione;

"Mientras respire" la intendo come una promessa d'amore eterno, tanto davanti all'altare come dopo la morte, quello che probabilmente si promisero Romeo e Giulietta. E alla fine, dopo, sempre c'è speranza;

"Millones de kilometros de aqui", di chi è la colpa? A volte uno dubita se fare o non fare…;

"Sereno" è una dichiarazione di principi, un IO autoritario ecategorico…finalmente, sono io!



Niente è fantasticato, tutto è stato raccontato esattamente per come è avvenuto, come è, e come è stato. Tutti i temi hanno luoghi e protagonisti con nomi e cognomi. E questo io non lo avevo mai fatto prima. È il disco più personale, più intimo, più mio e questo significa tanto, significa che può essere il disco più importante della mia vita.Però è anche vero che ho avuto cinque anni di tempo per pensare a lui...

Le cose arrivano quando è il momento giusto e non ti puoi opporre a questo. Soprattutto quando arrivano senza conflitti, senza traumi nonostante tocchino temi che, in tutta la vita, furono problematici, molto personali.>.Miguel Bose'


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