MIGUEL BOSE' TRA 'MITO' E REALTA'

mercoledì 17 luglio 2013

Miguel Bosé, la scrittura e la lettura in "Mondolibri"



E' con molto piacere che pubblico questo articolo sul libro Miguel Bosé. Aún más
 perché l'autore Roberto Russo  ha colto un particolare aspetto del lavoro e di Miguel e cioè  l'interesse per la scrittura e la lettura.

Le edizioni Chinaski hanno mandato da poco in libreria una biografia di Miguel Bosé, scritta a quattro mani da Anna Maffei e María José Merino (titolo: Miguel Bosé. Aún más, pp 208, euro 18 – con foto a colori). Si tratta di un testo che nasce dalla passione delle autrici per il cantante italo-spagnolo ed è rivolto principalmente al mondo dei suoi fan. Sfogliando il libro si trovano anche alcune chicche che riguardano l’atteggiamento di Miguel Bosé nei confronti della lettura e della scrittura.
A monte c’è da notare la particolarità di Miguel, che ha vissuto in un ambiente eccezionale fin dalla nascita. Riporta Wikipedia:
È figlio della famosa attrice italiana Lucia Bosè e del torero spagnolo Luis Miguel González Lucas, meglio conosciuto come Luis Miguel Dominguín. È stato tenuto a battesimo da Luchino Visconti, suo padrino (da cui prende il suo terzo nome), allevato da sette donne e circondato da presenze illustri (tra gli amici di famiglia, il pittore Pablo Picasso e lo scrittore Ernest Hemingway), che lo hanno profondamente influenzato.
Il cantante, compositore, attore cinematografico e conduttore televisivo afferma che da quando aveva sei o sette anni scrive tutti i giorni e questo l’ha portato a giocare con le parole:
È la mia grande ossessione, il mio grande vizio, giocare col linguaggio, e lo faccio perché sono convinto che musicalmente posso esprimermi meglio. Quando non trovo la parola, la invento, come frivoralezza, frivolezza estrema, o matemusifisica, una somma di fisica, musica e matematica; e se ci sono amore e disamore, non vedo perché non ci possa essere anche un nondimenticoamore.
Licenza poetica, si dirà. E Miguel Bosé vede musica e poesia come due facce della stessa medaglia:
La musica è una specie di poesia cieca e muta; la poesia è una musica alla quale manca un corpo.
E per quel che riguarda le sue letture? Miguel Bosé afferma che Kafka è il guardiano dei suoi sogni più oscuri e che I promessi sposi di Alessandro Manzoni sono da considerarsi Letteratura, con la maiuscola. Si definisce, quindi, un lettore insaziabile:
Sono un lettore insaziabile: Scott Fitzgerald, John Steinbeck, Hermann Hesse, Thomas Mann, Lev Tolstoj, Fëdor Dostoevskij, Jean Paul Sartre. E teatro: Corneille, Racine, Molière. E poi i miti classici: lì, nei miti, sono rimasto inchiodato. Grazie a loro ho capito il futuro e l’avanguardia.
Aspetti di Miguel Bosé che forse tutti non conoscono e che solo delle vere fan vanno a spulciare e portano all’attenzione di molti.


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