MIGUEL BOSE' TRA 'MITO' E REALTA'

lunedì 19 gennaio 2015

Intervista a Miguel Bosé su Venue Magazine

 E QUI la traduzione gentilmente offerta da un'amica del Blog, Manu Bosi:

Il divo spagnolo Miguel Bosé ha pubblicato un nuovo lavoro discografico di brani inediti, dopo due anni  dall'album di duetti Papitwo. Il disco si intitola Amo ed è stato lanciato sul mercato il 4 novembre, con Encanto come singolo di presentazione, assieme al  video di questo pezzo.
Registrato tra Los Angeles, Londra e Madrid, il disco ha potuto contare sulla produzione di grandi come Andrew Frampton ([produttore di] Kylie Minogue, Natasha Bedingfield), Andrés Levin (John Legend, David Byrne)e Brubaker XL. I critici affermano che questo lavoro è “il più Bosé che ha fatto da anni”.
Miguel Bosé ha dialogato con noi telefonicamente dalla Spagna, per parlare di questo nuovo progetto musicale.
D: Miguel, secondo quanto ho letto, si dice che Amo sia  l'album più Bosé di tutti i tuoi album e che, ad ascoltarlo, tu abbia veramente fatto un excursus attraverso le cose che sono state e sono significative nella tua vita.
R: Be', sono canzoni nuove ed è un album che racconta chi è Bosé oggi e che comprende le priorità e le idee di cui avevo necessità di parlare in questo momento. Dalla lettura infantile fino alla sensazione di una domenica, fino all'affetto e all'amore come personificazione e a ciò che è capace di fare.
D: Sì, l'amore è un tema che ricorre in diverse canzoni; addirittura, ce n'è una che si intitola Amo e che dà il nome al disco. Ma cosa ama Miguel Bosé?
R: Amo parla dell'amore per la conoscenza. Io amo conoscere, amo scoprire, amo meravigliarmi di fronte alla capacità di incuriosirmi che ho, che è uno dei tratti più forti della mia identità. Non è una canzone d'amore, è una canzone che dice che la conoscenza è amore, e l'amore è conoscenza. Io amo tutto ciò che dice quella canzone. Amo quello che non so, ciò che sta al di sopra di me, quello che scopro.
D: In Encanto, che è il singolo promozionale, parli dell'amore da un punto di vista interessante, rappresentandolo come un tiranno...
R: Sì, l'amore è così: distrugge, a volte è volubile, capriccioso, a volte può essere molto brutale; tuttavia, come si dice nel testo, vive nascosto nella memoria, dove l'amore è compassione. La radice dell'amore è questo.
D: Che suoni possiamo aspettarci, da questo album? Encanto suona un po' con influenze “dance”... Ascolteremo altri brani così?
R: No, davvero. C'è una canzone dance, ma le restanti sono pop, con una produzione di suono molto anglosassone, europeo, e con alcune canzoni scritte per me con lo stesso taglio. Al massimo saranno remixate in futuro, non so, per il momento sono undici canzoni tra ballate [canzoni lente], ritmi medi e ritmi più veloci. 
D: Vediamo una tua immagine un po' dark, un po' gotica, per questo album. È questa la tua nuova immagine?
R: Questa è l'immagine del singolo, ma non è l'immagine della copertina del disco, che è un' immagine chiara con molto colore. Volevo conferire al singolo un'immagine così “oscura” perché non assomigliasse per niente a ciò che sarebbe venuto dopo e non ne svelasse il concetto; però la vera immagine di questo album è quella della copertina, che è una fotografia elaborata graficamente, intorno alla quale c'è tutto ciò che fa parte della mia conoscenza e dei miei interessi, come le scienze, i testi, la natura... qui c'è il compendio reale di tutti i temi affrontati nelle canzoni. 
D: Come fa a restare in auge un artista come te, con così tanti anni di carriera?
R: Ma non so, questo me lo dovreste raccontare voi (ride). Quello che faccio è scrivere e proporre canzoni, poi chi fa passare alla storia queste canzoni siete voi.
D: Ascolti le tendenze musicali del momento, o fai ricerche su cosa la gente sta ascoltando?
R: Ascolto costantemente, ma per questioni di lavoro. Certo, mi interessa sapere cosa stanno facendo o cosa si sta facendo, però questa è veramente un tipo di informazione molto tecnica. Poi, al momento di realizzare le mie produzioni, penso solamente a come desidero che suonino, indipendentemente da ciò che sta suonando oggi, perché può capitare che, quando pubblichi il tuo disco, che molto spesso è un anno dopo da che lo hai iniziato, ciò che suonava in quel momento sia già obsoleto.
D: Infine, Miguel, con questo album possiamo aspettarci qualche tipo di sorpresa o collaborazione?
R: Le collaborazioni si sono concluse con Papito e Papitwo... può darsi che sul palcoscenico appaia qualcuno, però per il momento sono io da solo e ho voglia di stare così, solo. Ciò che spero è che questo album vi raggiunga, vi colpisca e lo facciate vostro.



Nessun commento: