MIGUEL BOSE' TRA 'MITO' E REALTA'

martedì 9 ottobre 2012

Conferenza stampa di Miguel Bosè in Italia per "Papitwo"

La giornata di ieri, per Miguel Bosè, in promozione in Italia è stata densa di appuntamenti: CONFERENZA STAMPA, IERI MATTINA, all'hotel "Principe di Savoia ricca di presenze di arie testate giornalistiche



di Barbara Ferrara

Nonostante i suoi 56 anni compiuti, Miguel Bosé quella faccia da bravo ragazzo e quella sua aura ribelle di sempre non l’ha persa, tutt’altro, a questa si aggiunge la maturità o la leggerezza, a seconda dei punti di vista, di un uomo che è diventato padre di due gemelli: “La mia vita e la mia agenda sono completamente cambiate, non esco più la sera e non so quanto durerà”. Ma al di là delle battute, l’artista parla con toni amari di come in realtà la vita di ciascuno di noi sia cambiata rispetto al contesto storico che stiamo vivendo. E il disco, pubblicato e distribuito da Carosello Records, vuole essere una buona scusa per ritrovare il sorriso, lenire le preoccupazioni di un futuro incerto e di un presente tutto da ricostruire. Ricco di collaborazioni illustri Papitwo è la seconda raccolta di grandi successi che celebra i 35 anni di carriera del cantante.

Papitwo arriva in una fase particolare della sua vita, come è riuscito a conciliare il lavoro con il suo nuovo ruolo di padre?
Tutto sommato è stato facile perché i miei amici mi sono venuti incontro, letteralmente e anche grazie alla tecnologia. Non ho viaggiato in lungo e in largo come era successo per il primo Papito, ma è stato comunque molto intenso, una gestazione durata sette mesi.

Anche il momento storico è un momento particolare, come ha influito sul suo lavoro?
L’uscita dell'album un mese fa in Spagna è stata accolta con una partecipazione straordinaria, impressionante. Credo che questo sia accaduto perché la gente ha voglia di ritrovare le proprie vecchie emozioni legate a epoche felici. Abbiamo goduto di un privilegio di accoglienza.

Cosa pensa della situazione politica in Spagna?
I partiti sono diventati delle imprese, non c’è differenza tra destra e sinistra. Non è solo la Spagna a soffrire per la corruzione e l’incompetenza di chi ci rappresenta. Credo che il sistema vada “resettato” completamente. Bisogna scendere in piazza, farsi sentire attraverso i referendum, riconquistare il potere che appartiene a ogni cittadino.

Tornando alla musica, il disco è ricco di collaborazioni importanti, come è stato lavorare con Tiziano Ferro?
E’ stato molto bello perché lo ammiro moltissimo. Ci siamo conosciuti in Messico, lui ha un timbro particolare e la canzone che duettiamo ha delle connotazioni speciali molto adatte a lui. Lo aspetto in Spagna per un’esibizione dal vivo.

E di Jovanotti cosa dice?
Lorenzo per me è senza dubbio un poeta, un poeta urbano direi. Con lui canto Mirarte tratto da Sereno, un pezzo rock che il pubblico ha sempre apprezzato e che reclama a tutti i concerti.

Tra gli artisti italiani con chi le piacerebbe duettare?
Franco Battiato, ma finora non ci sono mai riuscito e Celentano: non lo conosco e mi piacerebbe duettarci. In generale, però, amo lavorare con gli amici, è con loro che riesco ad avere una certa complicità e a trasmettere quella intensità che con gli altri non hai.

Incuriosisce il duetto con Penélope Cruz, come è nata l’idea?
In realtà era in progetto da diverso tempo, lei è una mia fan da quando aveva 12 anni, ma a causa dei suoi impegni non è mai stato possibile collaborare. La canzone è stata scritta da suo fratello Edoardo ed è perfetta per la sua voce, Penelope è straordinaria, ha quel qualcosa in più che altre non hanno.

Come spiega un successo che coinvolge ben tre generazioni?
La mia musica è cambiata rispetto al passato, io sono cambiato. A 18 anni vedevo e cantavo il mondo in un certo modo, oggi è tutto completamente diverso, ma la mia passione è rimasta la stessa e sono sempre alla ricerca di nuove sonorità. Tra i miei fan, oltre ai digital natives, ci sono quelli che comprano ancora i cd, quelli che sono passati dal vinile alle musicassette.

Progetti per il tour?
Farò concerti per tutto il 2013, quello di Papitwo sarà il tour più grande, allegro e generoso di tutti quelli fatti finora. Voglio celebrare il mio profondo rispetto per il pubblico, è lui che scrive la tua storia, decreta il tuo successo. E poi il live è sempre stato per me il modo più completo per illustrare tutto quello che ho creato.


















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