MIGUEL BOSE' TRA 'MITO' E REALTA'

domenica 6 luglio 2008

PARENTESI ITALIANA DATATA 1994...


Se lo osserviamo in questa foto, comprendiamo ancora di più la coerenza che contraddistingue Miguel, pur nelle sue varie 'metamorfosi'...

Questo è uno stralcio tratto da 'Il Corriere della Sera' ,(7 novembre 1994) intervista fattagli da Mario Luzzatto Fegiz ai tempi dell'uscita del disco "Sotto il segno di Caino".

"Diciamo che io suono il mio corpo come prima potevo suonare la chitarra o il piano. "Sotto il segno di Caino" rappresenta uno stile a cui sono arrivato per gradi, uno spettacolo di canzoni che vuol essere introspezione piu' che "pamphlet". Un linguaggio per il quale mi sono giocato tanti anni fa quello che era il mio mercato piu' grande, l' Italia. Credo sia doveroso spiegare nello spettacolo questa metamorfosi dopo anni di buio rispetto al pubblico italiano". .

Si rende conto che questa gestualita' esasperata, questa mania della forma, la rende per molti versi un sex symbol, qualcosa che fa impazzire le donne di ogni eta' , un cliche' da cui lei voleva fuggire?

"Ci sono delle cose che non si possono evitare e che sarebbe da stupidi disprezzare. Non c' e' niente di piu' bello del gioco del desiderio. Per essere intelligenti non e' fondamentale essere snob. Cosi' come l' essere commerciali non e' per forza in conflitto con la qualita' ". .

Qual e' dunque il credo musicale e canoro di Miguel Bose' ' 94?

"Cercare di rappresentare paesaggi interiori e creare una musica che sia quanto piu' possibile pittorica. La musica come se fosse una tela o una ripresa cinematografica.

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